“Mi autoproduco, fragile, mi clono, stacco me da me stesso, e a me mi dono”
Mikrokosmos, come l’opera per pianoforte del compositore ungherese Béla Bartók, 153 pezzi di difficoltà progressiva destinati allo studio dello strumento: a quella si rifà questo volume, nell’idea di un piccolo universo autonomo e di una lingua della poesia (là della musica) concretamente radicata nella realtà materiale. Unica antologia di versi pubblicata da Sanguineti, ripercorre l’intera opera poetica dell’autore. È questo in realtà un libro autonomo piuttosto che una semplice selezione o una panoramica, capace di rendere conto di un’attività più che cinquantennale e di delineare una nuova immagine del poeta e della sua opera. Tanto da poter parlare, per certi versi, di una vera raccolta originale, poiché il lavoro di selezione e montaggio non è stato ridotto a una tecnica di taglio e incollatura, ma è un modo di costruzione che permette di rappresentare tutti i generi e i linguaggi praticati da Sanguineti. L’apparente babele stilistico-formale è, in un gioco di corrispondenze tra ideologia e linguaggio, l’espressione necessaria, quasi inevitabile, perché ogni elemento del mondo reale possa trovare collocazione e cittadinanza.
Edoardo Sanguineti
Edoardo Sanguineti (1930-2010) è stato uno dei protagonisti delle neoavanguardie del secondo Novecento. Poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore e saggista, è stato tra i membri fondatori del Gruppo 63 e …