Miramar

di Nagib Mahfuz

“È una felicità suprema non essere fedele a nulla: né a una classe sociale, né a una patria, né a un dovere”

In un’Alessandria che ha perso il suo fulgore, spenta dalle politiche di Nasser, resiste una pensione, il Miramar. Un luogo di un’eleganza un po’ decaduta che, sotto le macchie d’umidità, conserva le tracce di un passato grandioso. Mariana, la matura vedova greca che ne è la proprietaria, non intende arrendersi né al trascorrere del tempo né ai cambiamenti della società egiziana. Gestisce la pensione con l’aiuto della bella Zahra, fuggita dalla campagna nel tentativo di evitare un matrimonio combinato. Lentamente, il Miramar si ripopola, e tra i suoi ospiti compare Amer Wagdi, vecchio giornalista in pensione che ha militato nel partito nazionalista liberale, e ha deciso di tornare dopo vent’anni da Mariana, la donna che ha amato, in cerca di un luogo in cui trovare pace nella sua ultima stagione. E se in diversi, come il decaduto Tolba Marquz che ha perso tutte le proprietà nei cambi di governo e Mansur Bahi, tormentato annunciatore a Radio Alessandria, arrivano alla pensione in cerca di un rifugio, il giovane ragioniere Sarhan al-Buheyri ha seguito la bella Zahra e spera di riuscire a sedurla. Dai loro scambi e intrecci emerge chiara la dolorosa realtà sociale e politica di un paese diviso da obiettivi, visioni e interessi differenti.

 

 

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Nagib Mahfuz

Naghib Mahfuz è nato nel 1911 al Cairo (quartiere di Gamaliyyah) dove è morto nel 2006. Considerato uno dei massimi scrittori arabi di tutti i tempi, è stato l’unico insignito …

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