Nahui
di Pino Cacucci
“E ti amo da lontano, da vicino, ti amo con follia, con la follia della mia intelligenza e del mio desiderio”
Nel 1961 il poeta Homero Aridijs incontra per strada una povera disgraziata che vende per due lire vecchie cartoline, vecchie immagini di sé giovane, nuda, bellissima. I suoi occhi verde smeraldo brillano ancora e il poeta la riconosce: è Carmen Mondragon, in arte Nahui Olín, la più bella donna di Città del Messico quando lì c’erano le più belle donne del mondo. Pittrice, poetessa, ispiratrice di artisti, è stata protagonista della stagione più calda della storia messicana, negli anni della rivoluzione, di Emiliano Zapata e di Pancho Villa. Nel tempo in cui, in nome del popolo e di una libertà che sembrava lì a due passi, un pugno di artisti e di intellettuali scosse dalle fondamenta cultura e politica, creatività e morale di un intero paese. È proprio su questo sfondo che si muove la leggendaria storia di Nahui.
Pino Cacucci fa perno intorno al personaggio straordinario di questa donna, poi caduta nell’oblio, per dare forma e ritmo a una grande storia di anime in rivolta contro il mondo e contro se stesse, anime dentro e fuori la Storia che hanno accarezzato un sogno di libertà così alto da essere imprendibile.
Pino Cacucci
Pino Cacucci (1955) ha pubblicato Outland rock (Transeuropa, 1988, premio MystFest; Feltrinelli, 2007), Puerto Escondido (Interno Giallo, 1990, poi Mondadori e infine Feltrinelli, 2015) da cui Gabriele Salvatores ha tratto …