No drugs no future: è davvero inimmaginabile un futuro senza droghe?
Le condizioni di vita dell’uomo nelle ricche società occidentali rendono
indispensabile l’uso di sostanze psicoattive senza le quali non è più
possibile far fronte al lavoro e alla quotidianità. La politica internazionale
proibizionista imposta dagli Stati Uniti costituisce uno dei più gravi errori,
correggibile a patto di prendere le distanze dall’illusione di una società
libera dal consumo di stupefacenti, accettando cioè le droghe come parte
integrante della realtà. L’uomo contemporaneo vive in uno stato di permanente
sovraccarico e si assiste a un aumento graduale della richiesta di farmaci per
il ripristino di una "personalità armoniosa". Non casualmente, questa
tendenza si è manifestata all’inizio degli anni sessanta quando l’industria
farmaceutica ha invaso il mercato con una gamma di prodotti (tranquillanti,
sedativi, ipnotici e antidepressivi) promossi da una campagna pubblicitaria di
dimensioni inaudite. La promozione di un farmaco come il Valium rappresenta uno
dei maggiori successi di marketing dell’industria farmaceutica. Il movimento
di protesta mondiale e la subcultura delle droghe degli anni sessanta e settanta
fecero scivolare in secondo piano l’euforia scatenata dalla novità degli
psicofarmaci. Era il momento della marijuana, ma anche quello dell’Lsd e di
lì a poco sarebbero arrivate eroina e cocaina. Queste sostanze entravano in
concorrenza con quelle dell’industria farmaceutica che ha risposto alla
perdita di controllo sui consumi proponendo il metadone, una droga con elevato
potenziale di assuefazione e notevoli effetti collaterali. Grazie alla cultura
techno degli anni ottanta i produttori di droghe sintetiche hanno ricevuto un’ulteriore
spinta innovativa. Improvvisamente, le pillole tornano di moda nella cultura
giovanile. Di nuovo, l’industria farmaceutica cavalca l’onda proponendo un
"Lifestyle segment" che raccoglie un’intera gamma di prodotti, dagli
integratori vitaminici, al Viagra, alla "happy pill", alla
"pillola del dopo-tutto". Con il crollo delle società socialiste dell’Europa
dell’Est viene meno anche un confine temporale: l’adattamento alla crescente
velocità delle tecnologie informatiche richiede una mente sostenuta da sostanze
psicoattive e un corpo alimentato da ricostituenti sintetici. L’antidepressivo
euforizzante Prozac è la nuova offerta farmaceutica. Flessibilità e mobilità,
le due parole più importanti nel vocabolario della modernizzazione, sono molto
più che semplici categorie economiche: esse hanno una corrispondenza psichica.
Stupefacenti e psicofarmaci, dunque, rivestono un doppio ruolo. In quanto
sostanze psicotrope e generi voluttuari aiutano a sopportare la vita quotidiana;
come sostanze per migliorare prestazioni fisiche e psichiche garantiscono il
perdurare di condizioni sociali di sfruttamento.