Non sono obiettivo

Oliviero Toscani non è soltanto uno dei più celebrati fotografi del mondo. Gli piace polemizzare, ha il gusto dell'invettiva e ama castigare i costumi del tempo in cui si trova a vivere. Con questo spirito ha montato i "pezzi" più significativi di una sua pluriannuale collaborazione giornalistica realizzando un volume scandito in dodici sezioni, in cui se la prende con il consumismo più becero, l'ansia accumulativa dei nuovi ricchi, il degrado ambientale e morale, le donne che non fanno le donne, gli uomini che non fanno gli uomini, Berlusconi e la Lega, tutte le forme di ottusità, fanatismo, oscurantismo e intolleranza che avvelenano la convivenza civile. Feroce come un Savonarola, intransigente come tutti i moralisti doc, tesse le lodi del lavoro manuale, degli ulivi che resistono alla distruzione del territorio, del tempo non omologato e dell'amore consumato in silenzio. Toscani racconta, ricorda, ammonisce e qualche volta si commuove, ma soprattutto esibisce il suo "non essere obiettivo", la sua faccia deformata come per un estremo sberleffo, la sua volontà di sfidare il mondo, come un piccolo Davide armato di fionda.