Olocausti tardovittoriani

El Niño, le carestie e la costruzione del Terzo Mondo

di Mike Davis

“Persuasivo e appassionato, è un vero e proprio Libro nero del capitalismo” Tariq Ali

La mancanza di monsoni negli anni dal 1876 al 1879 scatenò in buona parte dell’Asia e dell’America Latina una serie ripetuta di gravi siccità, il cui impatto sulla società agricola dell’epoca fu immenso. Le carestie che flagellarono la regione furono le peggiori che avessero mai colpito l’umanità. Più di cinquanta milioni di contadini morirono di fame e di malattia. Aree un tempo verdeggianti si trasformarono in deserti e la mortalità in alcune zone del mondo, dall’Etiopia alla Cina al Brasile, raggiunse i picchi di un olocausto nucleare. Mike Davis ha ricostruito questa tragedia, pressoché ignorata dalla storia ufficiale. Difficilmente però la natura da sola avrebbe potuto produrre una simile catastrofe. Complici di El Niño e della natura furono il nascente imperialismo coloniale, la politica dei prezzi collegata alla capacità di operare previsioni climatiche, l‘introduzione del Gold Standard, il sistema monetario basato sul cambio aureo, e la totale assenza di una politica rivolta a sostenere le popolazioni colpite dalla carestia. Fu in quel breve arco di anni che il profilo del futuro “Terzo Mondo”, con l’insanabile divisione dell’umanità in chi ha tutto e chi non ha nulla, si andò delineando in modo irreversibile.

 

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Mike Davis

Mike Davis (1946) è teorico dello sviluppo urbano e sociogeografo. Molto conosciuto per le sue prese di posizione politiche, ha al suo attivo numerosi libri. Insegna alla University of California. …

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Mike Davis: Il flaneur delle biblioteche

Mike Davis: Il flaneur delle biblioteche

Mike Davis, uno dei più importanti critici americani di teoria urbana, notissimo per i suoi studi su Los Angeles, viene qui intervistato dal "Texas Observer" per l'uscita di Olocausti tardovittoriani. Davis è un originale tipo di studioso: si presenta come marxista irlandese-californiano che ha lavorato come macellaio, camionista, sindacalista, accademico itinerante. Per i suoi libri, che con precisione scientifica descrivono la grande crisi dell'Occidente e del capitalismo, è stato provocatoriamente definito il "profeta di sventura".