Ovunque e al mio fianco

Benedetto fa il fotografo, ha vent'anni e si trova coinvolto in una serie di avventure con la bellissima Zas, e l'amica lesbica di lei, Milagro. ‟Destino final” è portare Milagro al capezzale del padre. Per sfuggire a uno spacciatore sottraggono una Cadillac a un fan di Elvis Presley, rapinano un autogrill, sostituiscono le foto di una mostra in una galleria d'arte con le foto di Benedetto, pensano di incendiare la villa di un cugino di Zas, progettano una rapina, ma una rissa impedisce loro di attuare il piano. A che prezzo Benedetto può continuare a pensare che Zas sia la sua ragazza, il suo grande amore? E perché il fratello Adelmo gli continua a ricordare che ormai deve far ritorno in Italia? Che cosa gli impedisce di decidere?
Una volta che si comincia a leggere, questo romanzo non si lascia più: è come salire sulle montagne russe. C'è tutto l'immaginario giovanile (gli eroi della musica, la droga, il sesso, il viaggio, lo strappo con la famiglia, le radici e la vita bastarda del vagabondo) e qualcosa di più: un ritmo nuovo che incatena l'attenzione del lettore e scandisce bene il gioco delle rivelazioni.
I personaggi giocano con la mitologia di se stessi: Benedetto coinvolto per amore in avventure più grandi di lui; Zas dark lady della migliore tradizione, di tutti e di nessuno, senza scrupoli e fiondata nel vento verso il suo obiettivo; Adelmo, il contraddittorio fratello-soccorritore che in realtà coinvolge Benedetto in un'azione ad altissimo tasso di pericolo. E poi gangster, giocatori, fan di Elvis, creature della notte.