All'inizio del XIX secolo, Olivier-Jean-Baptiste de Clarel de Garmont, il miope e asmatico virgulto di un'antica stirpe nobiliare francese spodestata dalla rivoluzione, viene spedito in un'America appena uscita da un'altra rivoluzione col pretesto di studiare il sistema penitenziario di quel paese, ma in realtà per risparmiargli la fine del nonno, che ha lasciato la testa sotto la lama della ghigliottina. Per aiutare quest'ultimo spaesato esponente dell'Ancien régime a orientarsi nei temibili meandri della democrazia gli si affiancherà, come domestico, segretario e spia, un più stagionato rappresentante delle classi umili d'Albione, un rosso malpelo ribelle e impudente soprannominato Pappagallo, ex printer's devil, cioè garzone tuttofare di una tipografia britannica specializzata in moneta falsa. Così inizia la drammatica ed esilarante avventura di una nuova e strana coppia di eroi, un servo e un padrone che non potrebbero essere più diversi ma che finiranno per diventare amici.
L'ultimo libro di Peter Carey è la storia dell'incontro di un aristocratico malaticcio e schizzinoso con la giovane, forte, libera e democratica società americana, con i suoi imprenditori lanciati nel futuro e le sue donne emancipate, un incontro felice a dispetto della "maleodorante égalité" del Nuovo mondo, che tra un colpo di scena e l'altro fornirà all'autore l'occasione di compilare un elenco spiritoso delle differenze e dei contrasti fra l'America e la vecchia Europa. Un elenco in gran parte valido ancor oggi.
Improvvisazione sul viaggio di Tocqueville in America: comico, picaresco, inventivo, dickensiano, carnale, allusivo, Parrot e Olivier in America è un appassionante romanzo storico, d'idee e d'avventura.
"La straordinaria storia di Tocqueville è resa ancora più straordinaria nel racconto di Carey. È un ritratto molto accattivante dell'America jacksoniana in tutta la sua selvaggia varietà."
The Economist
"Olivier in America è un delizioso romanzo storico picaresco. Come molti dei precedenti romanzi di Carey, il libro ha una solidità settecentesca, un lessico ottocentesco e una liberalità molto moderna. Ci sono pochi narratori contemporanei così pungenti e immediati."
James Wood, The New Yorker