Questo libro è dedicato a chi, senza volerne imparare la lingua, vuole
capire la mentalità dei tedeschi. Dà la chiave per entrare nell’anima della
Germania, raccontando uomini e fatti, attraverso le parole. Willy Brandt,
Marlene Dietricht, Günter Grass, Heinrich Böll, Christa Wolf, Hans Magnus
Enzensberger, Helmut Kohl, Edmund Stoiber sono alcuni dei personaggi di questa
"carrellata" attraverso vent’anni di Germania. Enzensberger è
sempre stato un "pensatore laterale" (Querdenker), Willy Brandt
veniva considerato un "infangatore del nido" (Nestbeschmutzer)
come anche la bella Marlene. Quanta importanza ha avuto per Kohl il concetto di
"amicizia virile" (Männerfreundschaft) quando ha stretto la
mano di Mitterand a Verdun o quando ha indossato lo stesso cardigan blu di
Gorbaciov, nel Caucaso? Perché Germania Est e Germania Ovest, tredici anni dopo
l’unificazione, restano due mondi distinti? Capire i tedeschi è
indispensabile per abitare in Europa, ma l’ostacolo della lingua appare spesso
insormontabile. Siamo convinti di sapere tutti il francese e usiamo le parole
inglesi con molta disinvoltura: addirittura inventiamo un inglese che esiste
soltanto in Italia – il ticket per i medicinali, la spider, il flipper.
Non appena leggiamo una parola tedesca invece ci blocchiamo: le lettere sembrano
messe alla rinfusa e non riusciamo nemmeno a sillabare ciò che leggiamo. La
lingua tedesca ha un’estrema capacità di astrazione che ci mette in
difficoltà. Non a caso nel mondo linguistico germanico sono nate la filosofia e
la psicoanalisi e i loro termini sono spesso intraducibili. L’altra cosa che
ci intimidisce del tedesco è l’eccesso di precisione. Mettere questo libro in
uno scaffale si dice hinstellen, metterlo su un tavolo si dice hinlegen.
"Uscita" non è un vocabolo semplice come sembra: se ne è accorta a
sue spese una signora che non capendo la sottigliezza tra "uscita a
piedi" (Ausgang) e "uscita in auto" (Ausfahrt) in
un garage si è trovata con la macchina sull’orlo di una rampa di scale. È
raro che un evento, un comportamento o una caratteristica della società umana
sfuggano a una denominazione. Ogni cosa ha il suo posto e ogni posto ha la sua
cosa: questa massima della filosofia classica ha trovato la sua realizzazione
nella lingua tedesca.