Prigioniero di una stanza a Venezia
Arrigo Cipriani racconta con schiettezza, umorismo e agilità i cinquant’anni passati dietro il bancone dell’Harry’s Bar, che nella sua narrazione quasi epica diventa il centro del mondo il punto d’incontro in cui storia personale e Storia si confondono e si compenetrano. Ecco allora un Arrigo che si barcamena tra il lavoro nel bar e gli studi di Giurisprudenza mentre infuria la Seconda guerra mondiale; e ancora, gli insegnamenti ricevuti in collegio e le lezioni impartitegli da avventori abituali; le battaglie contro l’acqua alta e le visioni di donne bellissime che calcano il ‟palcoscenico” dell’Harry’s Bar.
Prigioniero di una stanza a Venezia ha una sua vitale ricchezza dispiegata con anarchico funambolismo: dallo spassoso aneddoto intrecciato a riflessioni su temi universali come giustizia e uguaglianza, per poi passare alla grazia del buon vino. Intorno a sé, Arrigo Cipriani calamita con leggerezza e affabilità i grandi e piccoli protagonisti della Storia nel nome di un precetto che lega il mestiere alla filosofia morale: ‟l’accoglienza è la valorizzazione dell’uomo”.
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Arrigo Cipriani
Arrigo Cipriani nasce a Verona nel 1932. Da oltre cinquant’anni dirige il celeberrimo Harry’s Bar. Ha pubblicato: Eloisa e il Bellini (Longanesi, 1986), Il mio Harry’s Bar (Sperling & Kupfer, …
![Dalle Br alla Lega, tutta l’Italia in un bar. Intervista ad Arrigo Cipriani](/media/copertina/quarta/97/9788807490897_quarta.jpg.200x300_q50.jpg)