I Quaderni della guerra costituiscono la parte più importante e sorprendente degli archivi depositati da Marguerite Duras all’Imec (Institut Mémoires de l’édition contemporaine) nel 1995. Scritti tra il 1943 e il 1949, sono rimasti a lungo chiusi nei mitici ‟armadi blu” della sua casa di Neauphle-le-Château; la loro pubblicazione permette l’accesso a un documento autobiografico unico e a una testimonianza preziosa sul lavoro letterario della scrittrice ai suoi inizi.
Il contenuto di questi quattro quaderni eccede ampiamente il quadro della guerra, malgrado la nota apposta da Marguerite Duras sulla busta che li conteneva, ora diventata il titolo del volume. In effetti, troviamo racconti dove evoca i periodi più cruciali della sua vita, in particolare la gioventù in Indocina; abbozzi di romanzi in corso, come Una diga sul pacifico o Il marinaio di Gibilterra; o il racconto all’origine de Il dolore. Dieci ‟altri testi” inediti, contemporanei alla stesura dei quaderni, completano quest’immagine di un’opera nascente dove si disegna l’architettura primitiva dell’immaginario durassiano.