Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
di Erri De Luca
Erri De Luca addomestica le parole, che appaiono nelle sue mani come animali selvatici, solo per poco disposti a farsi ammansire. Le parole di questo artigiano della letteratura, infatti, sono sempre pronte a ribellarsi, a stringersi in forma di pugno, a mandare scintille. Si direbbe che per De Luca la distinzione tra prosa e poesia sia più labile che per altri autori: le sue scritture narrative sono condensate come poesie, le sue poesie a volte contengono racconti, storie, volti come se fossero narrazioni. Ma sono anche altro: per esempio odi minime agli elementi, come nel miglior Neruda; sono epigrafi per chi non c’è più e nostalgie di un futuro da scrivere. Sono inni essenziali alle cose del mondo, all’esserci, al resistere, al dire nonostante tutto “noi”. Sono un rendimento di grazie, una forma di gratitudine per i doni ricevuti e un modo per immedesimarsi con i deboli, i vinti e i lacerati dalla Storia, che sembrano non poter trovare pace visto che nessuno ha saputo accoglierli. Le parole e le poesie di De Luca sono un invito a scoprirsi umani, liberi, ancora capaci di amare.
Il libro può nascondere una lima
per segare le sbarre del lettore.
Lo sanno i carcerieri
che lasciano passare solo quelli
di copertina morbida, arrendevole.
Eppure una lima può esserci lo stesso,
nascosta in mezzo a verbi coniugati al futuro.
Erri De Luca è nato a Napoli nel 1950. Ha pubblicato con Feltrinelli: Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, arcobaleno (1992), In alto a sinistra …