Racconti dell'incubo e del mistero

di Guy de Maupassant

“La cosa che mi spaventa di più è l’orribile concitazione della mia mente”

Nei Racconti dell’incubo e del mistero si trova raccolta quasi tutta la produzione “fantastica” di Maupassant: sono le ventisette spighe mancanti dell’ideale spicilegio iniziato con i Racconti neri, di recente pubblicati in questa stessa collana. Come la fine della vita di Maupassant, questa manciata di novelle si perde in un oscuro splendore, nel corridoio buio dove vige una guerra di venti e di tanto in tanto si sentono riecheggiare scampanellate nervosissime (La mano dello scorticato; La notte), nell’esile languore crepuscolare che precede un’interminabile notte da tregenda, da lupi che non si accontentano più di ustolare alle porte o passare rasente ai muri (La paura), ma che ce la fanno a entrare e ad assecondare i loro istinti.
L’omicidio, il sadismo, il tenebroso, il delirio allucinatorio, le nevrosi ossessive, l’alienazione, il suicidio presenti nel testo non sono altro che le differenti, inquietanti sembianze assunte dall’ossessione di Maupassant che, come una ritorta a due doppi, si rifrange con toni forti nella sua scrittura.

 

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Guy de Maupassant

Henry-René-Albert-Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 1850 – Parigi, 1893) è stato uno dei massimi autori dell’Ottocento francese, rappresentante di spicco di una letteratura realista che non rinuncia al sentimento e all’invenzione. …

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