Un omaggio a Salvatore Veca
Un tributo a Salvatore Veca per celebrare la chiusura della sua docenza universitaria e per i suoi 70 anni.
Scritti in onore di Salvatore Veca
“Nel 1979, introducendo una scelta di scritti di Enzo Paci, Veca osservava: ‘Ci sono casi in cui ciò che a pieno diritto possiamo pretendere di trasmettere a coloro che ci seguono si chiama propriamente: uno stile. Sono anche questi, spesso, i casi in cui si insegna a assumere un atteggiamento o a padroneggiare una tecnica’. Molti di noi, leggendo queste righe, hanno riconosciuto subito in quel che si diceva di Paci qualcosa che ci era familiare in chi lo diceva. Veca, infatti, mostrava anzitutto la possibilità di un’attitudine di ricerca e di un impiego del linguaggio filosofico. Gli oggetti cui questa attitudine e questo linguaggio si applicavano apparivano in un certo senso secondari, il che spiega la varietà e l’ampiezza di temi e metodi esemplificate in questa raccolta. Varietà e ampiezza che peraltro ben rappresentano due caratteristiche preziose del lavoro e dell’insegnamento di Salvatore Veca. Innanzitutto la curiosità e apertura verso territori di confine o discipline diverse, attitudini che sono state alla base non solo degli interessi di ricerca di Veca, ma, per esempio, dell’organizzazione scientifica della Fondazione Feltrinelli, nel decennio in cui ne è stato responsabile, tra il 1970 e il 1980. I seminari della Fondazione spaziavano tra filosofia e scienze sociali aprendo un fecondo dialogo e offrendo un luogo di discussione fuori dagli schemi convenzionali. Noi che li frequentavamo siamo stati esposti a saperi e metodologie nuove, dalla metodologia economica all’antropologia, senza perdere ambiti più tradizionali di riflessione come la storia delle idee e il pensiero politico. Inoltre, come docente e tutor di ricerca Veca non ha mai cercato di riprodurre se stesso e le sue preferenze teoriche in chi lo seguiva; in controtendenza con gli stili accademici dominanti, ci trattava da pari e cercava di renderci autonomi. Crediamo che il rispetto per gli studenti e l’educazione a pensare in proprio siano le più significative eredità che Salvatore ci ha trasmesso e la pluralità dei contributi che seguono ne è una degna testimonianza."
Il volume comprende i seguenti contributi: Francesca Rigotti, La cooperativa filosofica; Ingrid Salvatore, Filosofia politica ed epistemologia; Antonella Besussi, Disaccordo valutativo, disaccordo fattuale; Ian Carter, Come domare l’inflazione dei concetti etici e politici; Anna E. Galeotti, Varianti della tolleranza: teoria e pratica; Emanuela Ceva, La dimensione procedurale della giustizia; Sebastiano Maffettone, Approcci normativi alla giustizia globale; Marco Santambrogio, Comunità e identità; Cristina Bicchieri, Note dall’altra sponda; Lorenzo Sacconi, L’ impresa può fare a meno di un codice morale?; Tito Magri, Quasi-Pensieri; Dario Borso, L’ enfant prodigue.
Un tributo a Salvatore Veca per celebrare la chiusura della sua docenza universitaria e per i suoi 70 anni.