“Quei giorni in cui non mi aspettavo niente e non avevo scopo, per caso si erano illuminati di una luce speciale”
Cinque delicati racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. Perché si imbocca un cammino piuttosto che un altro? Siamo in grado di risollevarci quando affondiamo nell’abisso? Tutti i protagonisti che qui incontriamo hanno sempre qualcosa che li rende incompleti, alla ricerca di quel frammento perduto che potrebbe riallinearli in modo esatto alla vita. Come nel racconto che dà il titolo alla raccolta; una ragazza decide di cambiare città per cercare di dimenticare il tradimento del suo ragazzo e così incontra finalmente Nishiyama, la felicità: un piatto di riso al curry buonissimo fatto mescolando a caso alcuni ingredienti avanzati, tragicamente impossibile da ripetere una seconda volta con lo stesso, identico sapore.
Banana Yoshimoto riflette sulla capacità umana di rinascere e rigenerarsi attraverso il dolore. “Guarire è un lavoro lentissimo, come staccare uno alla volta dei veli di carta sottilissima, fatto di miglioramenti e ricadute.” Riaffiora così la poesia delle piccole cose, della consapevolezza del gesto, del qui e ora. Cinque storie che la scrittrice giapponese ha considerato tra le sue più autobiografiche e preziose, perché “nel rileggerle riaffiorano in me vividi i momenti più difficili della mia vita”.