Salomè

di Oscar Wilde

“Dicono che l’amore abbia un sapore aspro. Ma che importa? Ho baciato la tua bocca”

Salomè è un’opera diversa da com’è stata interpretata e vista fino ad oggi: non è un testo liberty, caso mai è simbolista. Non è Gustave Moreau, caso mai Odilon Redon. Non è Richard Strauss, è Pelléas et Mélisande di Debussy… Tutte e due, Mélisande e Salomè, sono votate alla morte, sono entrambe giovani, malate, pallide, lunari e giocano con la vita degli altri. Sono ambedue uomini.” Gaia Servadio

“Che la Salomè sia una perfetta, quasi perversa rappresentazione del potere devastante della passione, è evidente. Ma quello che più ci colpisce oggi in quest’opera può essere invece l’incantevole musicalità della partitura drammaturgica, l’armonia in cui si inscrive qualunque turgore del sentimento e del sesso.” Raul Montanari
 

 

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Oscar Wilde

Oscar Wilde, figlio di una poetessa, nasce a Dublino nel 1854. Compiuti studi classici nella sua città e a Oxford si reca a Londra, dove per l'ingegno brillante e le …

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Addio a Gaia Servadio, scrittrice, saggista, documentarista amatissima

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“Raccogliamo le vele, remiamo; non un indugio: la vita - e non sono certo io la prima a dirlo - è una traversata di mare, di tempeste, di bonacce, di albe radiose e di tramonti spaventosi”. Giornalista, scrittrice, animatrice culturale e viaggiatrice curiosa delle culture del mondo ci lascia Gaia Servadio. La storia appassionante della sua vita è stata raccontata nella ricchissima biografia Raccogliamo le vele.