Ognuno cerca di conquistare a modo suo un’identità vincente, ma in verità “bisogna saper perdere”. Prendiamo Sylvia: diciassette anni appena compiuti, investita nel pieno della notte dalla Porsche di un calciatore argentino ventenne del quale finirà per innamorarsi. Oppure Lorenzo, il padre di Sylvia: abbandonato dalla moglie, disoccupato, tenta di ricostruirsi una vita assassinando il suo vecchio socio d’affari. O ancora Leandro, padre di Lorenzo e nonno di Sylvia: uomo mediocre e pianista mancato, ora pensionato (la moglie Aurora è in ospedale in punto di morte), si gioca pensione e reputazione frequentando un bordello di periferia. Tre protagonisti, una sola famiglia, una sola città: Madrid. Tre vite, tre biografie, tre prospettive: Trueba esplora le possibilità esistenziali del sentimento in un mondo in cui nulla è più ciò che sembra. Saper perdere è un eccezionale spaccato della Madrid contemporanea, che rivela fino in fondo l’ansia dell’uomo di fronte alla felicità: un oggetto quanto mai indefinito e impossibile da comprendere al di fuori della barriera della propria intimità.