“Un desiderio che non tema la delusione è più che altro una sorta di disperazione.”
Figlia obbediente di una nobile famiglia decaduta, Etsuko è vittima di un marito donnaiolo, i cui tradimenti ha sempre subito in silenzio, fino al giorno in cui non rimane improvvisamente vedova. La giovane non ha altra scelta che trasferirsi in campagna, nella tenuta dei suoceri, dove già vivono cognati e nipoti. In quel finto idillio agreste è costretta ad accettare passivamente le avances del vecchio Yakichi, il suocero, alle quali non è in grado di sottrarsi, per la propria condizione sociale e per carattere. Finché il suo sguardo non incontra il corpo asciutto del giovanissimo giardiniere Saburō, e si accende di un amore mai provato prima. Tuttavia il ragazzo non la considera, procede ignaro dei sentimenti della giovane padrona e le preferisce una delle cameriere. Tormentata da questa indifferenza, incapace di gestire un sentimento sconosciuto, Etsuko si ritrova arsa dalla passione, stravolta da insensate gelosie e dalle involontarie ferite che il giovane le procura, cieca della consapevolezza che tutti in casa hanno di questa passione non corrisposta. Quando Saburō mette incinta la cameriera e il destino pare compiersi, tutto per Etsuko sembra perduto. La scrittura concisa di Mishima si carica delle tensioni passionali della protagonista e trascina il lettore verso l’inaspettato, terribile finale.