Sotto le nuvole del Messico racconta dei luoghi, delle regioni e dei monumenti del Messico, parla della loro anima con le parole dell’anima. Solano riesce infatti a scoprire immagini e associazioni inedite anche in quei paesaggi resi banali dal turismo di massa. Così, Palenque e il suo Tempio delle iscrizioni, la mitica Veracruz o il Museo delle mummie di Guanajuato diventano unici perché popolati dall’immaginario mitico e letterario dell’autore. Né mancano le figure popolari come i mariachis, il popolo delle osterie, las cantinas, dove il macho messicano può permettersi di piangere. E anche l’esperienza con i funghi allucinogeni non è il trip alla moda di una generazione ormai sbiadita, ma è un viaggio spirituale guidato da una sciamana di Huautla.
I temi sociali presenti nel libro – la discriminazione etnica, la violenza urbana, il narcotraffico, la guerriglia zapatista – convivono con avventure personali ed erratiche in stazioni di pullman, camere d’albergo, villaggi fantasma.
Solano trae dai suoi percorsi una cronaca densa e caleidoscopica, sintetica e ricca al tempo stesso. Non si parla di ‟spostamenti” da un luogo all’altro, ma di un ‟radicale mutamento delle abitudini quotidiane, in una incerta e a tratti pericolosa immersione nella meraviglia”.
Così, il Messico sognato e quello reale – a volte così difficili da distinguere – svelano i propri segreti a un viaggiatore felice e grato di lasciarsi stupire.