Abbiamo sempre pensato all’ansia come a un problema: qualcosa che peggiora le nostre vite e quelle degli altri. Ma se non fosse così?
Saverio Raimondo è un comico. Ma prima ancora è una persona. Ansiosa. Figlio di madre ansiosa, che a tavola esortava il suo appetito di bambino con l’invito: “Mangia, che stai morendo”.
Dopo essere cresciuto nell’ansia altrui, Saverio in età adulta ne ha sviluppata una sua, personale. E ha imparato non solo a conviverci e a scherzarci su, ma anche a riconoscervi una forza motrice che lo spinge a migliorarsi. Da questa esilarante prospettiva rivoluzionaria, scrive il suo personale elogio dell’ansia: in essa individua uno dei massimi fattori evolutivi dell’uomo nel corso dei secoli; rilegge in chiave “ansiosa” alcuni dei principali avvenimenti e dei personaggi più stressati della storia; rivaluta il senso di colpa come baluardo della civiltà; affronta con umorismo e ironia tutte le principali fonti di ansia del mondo contemporaneo – dal terrorismo al cibo alla privacy.
Mescolando, con la sua personalissima forza comica, autobiografia, speculazioni filosofico-umoristiche e applicazioni pratiche surreali, Saverio Raimondo riabilita agli occhi del lettore uno dei mali più diffusi nelle nostre società – e quindi riabilita l’ansioso a se stesso –, producendo un arguto e divertentissimo ribaltamento cardinale: non bisogna farsi paralizzare dall’ansia, ma lasciarsi ispirare e guidare da essa!
Non un manuale di auto-aiuto dunque, semmai di aiuto-aiuto. Ma senza panico.
“Bevila subito, altrimenti le vitamine muoiono,” mi diceva sempre mia madre quando da bambino mi porgeva la spremuta d’arancia. Dunque anche le vitamine, a dispetto del loro nome così vitale, muoiono. Ma io le potevo salvare – bevendole. Subito. Presto. Prima che sia troppo tardi!
“Il più bravo comico in circolazione.” Aldo Grasso, “Corriere della Sera”
“Genio comico. Il primo stand-up comedian italiano che sembra vero.” Riccardo Staglianò, “la Repubblica”
“Miglior satiro attualmente in Italia.” Riccardo Bocca, “L’Espresso”