L’idea di un’antologia di racconti a scopo di beneficenza è nata da una brillante intuizione di Nadine Gordimer che ammirando le iniziative analoghe portate avanti da alcuni importanti esponenti del mondo della musica, ha deciso di chiedere un racconto ad alcuni autori da lei particolarmente amati. Il risultato è straordinario: raramente un gruppo così variegato di illustri scrittori da tutto il mondo è stato pubblicato nella stessa antologia. Le storie catturano una gamma mirabolante di emozioni e situazioni dell’universo umano: la tragedia, la commedia, la fantasia, la satira, il sesso, la guerra e il dramma in continenti e culture fra loro molto diversi. Solo per fare alcuni esempi, Arthur Miller narra le vicende di un ragazzino di tredici anni alle prese con un cagnolino, Rushdie invece costruisce una piccola favola nella quale un maharajah sposa una giovane donna in carriera di New York, il racconto della Atwood vede una donna che ripensa al suo amore perduto mentre guarda un programma d’archeologia alla televisione, Paul Theroux ci illustra una sua peculiare visione di un mondo distopico nel quale il sesso è praticato solo se vestiti interamente in latex e i bambini si comprano sul mercato nero, Magris porta il lettore al funerale dell’idea di Mitteleuropa, la Gordimer si cala nei panni di un bambino orfano in un campo profughi, Woody Allen disegna un breve sketch brillante ambientato nella sua Manhattan e García Márquez scrive una piccola gemma che racconta le vicende del senatore Onésimo Sánchez, al quale rimangono, all’inizio del racconto, solo sei mesi e undici giorni da vivere. Questi sono solo alcuni degli autori presenti in questa raccolta, nella quale, a parte l’impegno comune nella lotta contro una terribile piaga che sta devastando l’Africa, ritroviamo per la prima volta l’uno accanto all’altro grandissimi autori i cui tratti caratteristici sono esaltati dalla loro simultanea presenza in un volume.
‟Volevo che queste fossero delle bellissime storie che celebrano la vita, che poi è proprio ciò che è negato alle persone che soffrono di Aids: la pienezza della vita.”
Nadine Gordimer