Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Definire lo Stato, secondo Pierre Bourdieu, è una sfida folle e smisurata. Ma tentare l’impossibile è il mestiere e l’ambizione del sociologo. Da un’immensa quantità di dati si tratta di costruire un modello, cioè un complesso di proposizioni sistematicamente connesse e verificabili che spieghi un insieme di fatti storici il più ampio possibile. Solo allora si potrà dire che cosa sia lo Stato.
I corsi che Bourdieu tenne al Collège de France tra il 1989 e il 1992, di cui questo volume raccoglie la seconda parte, mettono in scena questa formidabile impresa. “Bisogna rompere con le grandi teorie, come si deve rompere con il senso comune e diffidare della comprensione immediata.” Così facendo, sarà possibile “riappropriarsi delle categorie del pensiero di Stato
che lo Stato ha prodotto e inculcato in ciascuno di noi”.
Lo Stato inteso come autorità sovrana esercitata su un certo popolo e territorio viene colto come un enorme feticcio, una vera e propria “banca del capitale simbolico”. Ogni istituzione, spiega Bourdieu, per avere successo deve esistere “nelle cose e nei cervelli”, grazie a regole riconosciute e condivise, dunque deve avere consenso. E, soprattutto, deve promuovere l’oblio della propria genesi. Queste lezioni ci invitano a non dare per scontato quello che il senso comune considera naturale e necessario. Tramite un’analisi genetica della nascita dello Stato, Bourdieu dimostra che l’invenzione più duratura della modernità, dotata dell’autorità e del potere di garantire l’ordine pubblico attraverso l’esercizio della violenza legittima, fisica e simbolica, è una potentissima illusione.
“Lo Stato si costituisce progressivamente come una vera e propria banca centrale del capitale simbolico.”
Un grande pensatore della sociologia contemporanea esplora la genesi dello Stato e svela il mistero della sua finzione collettiva.
Pierre Bourdieu (1930-2002), nato a Denguin, nei Pirenei, morto a Parigi, filosofo e uno dei maggiori sociologi contemporanei, è stato direttore di studi all’École Pratique des Hautes Études en Sciences …