“Mi metto a giocare a nascondino. I nazisti mi cercano, io con un balzo arrivo a un albero. ‘Tana libera TUTTI!', si aprono i cancelli e TORNIAMO a casa. Sarebbe meraviglioso. Ma qui siamo ad Auschwitz.”
Sami Modiano ha otto anni quando smette di essere un bambino e diventa solo un ebreo ed è allontanto dalla scuola. Nel ’44 viene deportato da Rodi nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, con la sua famiglia. Separato dalla sorella e dal padre, il ricordo che ha di quest’ultimo sono le parole che gli ha lasciato: “Tu ce la devi fare”. Ed è così, conservando questa frase nel cuore, che Sami resiste.
“Profonda gratitudine a Sami Modiano. Ha coraggiosamente tramandato la Memoria. Perché non accada mai più.” SERGIO MATTARELLA (in occasione dei novant’anni di Sami Modiano)