Tea, cinque anni nel ’68, respira appieno il clima del
cambiamento sociale che la sua famiglia ha abbracciato senza esitazioni. La
mamma psicologa lascia i figli a vivere da soli per convinzione e per
esperimento, il padre clarinettista è sempre assente e anche quando c’è è
immerso nel suo mondo di note, i tre fratelli più grandi sono figli del loro
tempo e tanto diversi da lei: la Grande Caterina, Calamity Re e il Frenetico
Giò si adattano con entusiasmo alla vita libera e sempre un po’ improvvisata.
Solo Tea soffre, lei che è lenta e rotondetta tanto quanto loro sono asciutti e
scattanti. La mamma crede che sia per colpa del suo segno zodiacale, incline al
romanticismo. Ma Tea la sognatrice ha bisogno di un affetto e di un’attenzione
che solo la nonna sa darle.
Un libro che fa ancora discutere ponendo a confronto i bisogni immutabili e
immutati dei bambini e la velocità di cambiamento del mondo adulto. Il 1968 è
stato il punto di svolta oltre il quale i cambiamenti sociali si sono succeduti
a ritmo sostenuto, incalzati dalla spinta della tecnologia e dell’economia. La
trasformazione della famiglia, le mode, gli esperimenti della pedagogia
progressista visti attraverso gli occhi di una bambina decisamente
conservatrice.