Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
Ilvo Diamanti ha pubblicato qualche anno fa un Sillabario dei tempi tristi: si augurava allora che il vento cambiasse, ed è certamente cambiato. Ma invece di sospingerci verso porti sicuri, ci ha lasciato in mezzo al mare. Senza certezze e senza destinazioni precise.
In questi “tempi strani”, la politica è governata dai tecnici e dai mercati, mentre i valori si quotano in Borsa. È dunque lecito sentirsi un po’ sperduti. Così dobbiamo ingegnarci a leggere la realtà che ci sta intorno e i mutamenti che la attraversano cercando parole nuove. Talora mute. Attraverso definizioni indefinite e riferimenti privi di significato preciso. Semmai, caricati di molti, diversi significati. È ciò che si propone questo nuovo Sillabario, che si snoda attraverso trentasei voci. Da “Autobus” a “Val di Susa”, da “Bamboccioni” a “Hedge fund”, da “Multitask” a “Tardivo digitale”. Bussole e Mappe che servono a orientare i perplessi e gli spaesati. Categorie di cui lo stesso Diamanti ammette di fare parte: “A me, almeno, capita di sentirmi così. A mia volta, un po’ strano.
E sperduto. È per questo, anche per questo, che cerco sempre di dare un nome, un cognome – e a volte anche un soprannome – agli eventi che si succedono. In politica e nella società. Per dare un senso alle cose. Per situarle. Per situarmi. Anche se non è detto che tutti gli eventi abbiano un senso oppure una posizione. Ma attribuirlo aiuta”. Perché viviamo “tempi strani” ma aperti. Nei quali non bisogna rassegnarsi. Ma capire e (re)agire.
Ilvo Diamanti è professore ordinario di Scienza Politica e di Comunicazione Politica presso l’Università di Urbino, dove dirige il Laboratorio di Studi Politici e Sociali (LaPolis). Inoltre, insegna Régimes Politiques …