Tempo di passaggi

di Jürgen Habermas

Questo volume raccoglie nove saggi pubblicati tra il 1999 e il 2001, quattro dei quali già apparsi in italiano su riviste specializzate. Si tratta di una raccolta di saggi brillanti ed eterogenei, dove il filo rosso unificante traspare con evidenza nel titolo generale. Habermas analizza i temi dell’attualità politica nelle diverse prospettive metodologiche e normative della ragione comunicativa. Il paesaggio accidentato della nostra epoca ne viene illuminato con curiosi effetti stereoscopici. I vari ‟passaggi” – ossia i processi di trasformazione politica e culturale – vengono descritti nella prospettiva realistica dell’osservatore esterno, che smaschera con disincanto i condizionamenti empirici e sociologici della democrazia; nella prospettiva etico-culturale del cittadino tedesco ed europeo che s’interroga sulle responsabilità del passato nazista e sulle possibilità del federalismo continentale; nella prospettiva etico-religiosa di chi sottolinea l’implicazione reciproca tra l’idea illuministica di tolleranza e l’eredità biblica dell’Alleanza; nella prospettiva normativa del filosofo del diritto (e del cittadino partecipe), che subordina l’aggregazione negoziale degli interessi e delle preferenze all’idea di giustizia e alla realizzazione dei diritti umani.
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Jürgen Habermas

Jürgen Habermas (1929) è un filosofo, storico e sociologo tedesco nella tradizione della “Teoria critica” della Scuola di Francoforte. È stato docente alle università di Heidelberg e Francoforte sul Meno e …

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"Solo la religione può salvarci dalle cadute della modernità". Intervista a Jürgen Habermas

"Solo la religione può salvarci dalle cadute della modernità". Intervista a Jürgen Habermas

‟Se dalla globalizzazione economica, che è irreversibile, l’Europa trae l’assurda conseguenza di subordinare passivamente tutti i campi della vita unicamente al calcolo di costi e di ricavi, si prosciugheranno le nostre risorse culturali e morali, cioè quello che sta alla base della convivenza e della solidarietà civili. Per contrastare questo sviluppo deviante della modernizzazione, gli Stati liberali hanno interesse a salvaguardare queste risorse, delle quali anche la religione fa parte. Senza dimenticare che la religione può però degenerare nel fondamentalismo. Per il lettore italiano devo aggiungere che queste scarse riserve di solidarietà civile dalle quali dipende il funzionamento di ogni democrazia si sperperano anche in altri modi, tra i quali includo il comportamento disinvolto del premier Berlusconi con la giustizia”.