"Nel mio ventesimo secolo europeo ci sono più sinistra che destra, più femministe che chiesa, più artisti che politici e più paradossi che certezze… Un altro, anche percorrendo gli stessi sentieri, avrebbe scritto un diario di viaggio completamente diverso."
Come si possono raccontare cent'anni in pochi giorni? Quali sono i dieci avvenimenti emblematici del ventesimo secolo in Europa? La selezione è inevitabilmente arbitraria, ma possibile. Konstanty Gebert la fa in dieci racconti, quasi in forma di reportage, ambientati in altrettante città europee. Prende spunto da una data e un evento memorabili, che hanno segnato il secolo e consentono di ricostruirne, ciascuno, un decennio.
Per conoscere e interpretare i fatti si basa sulle fonti scritte, sui ricordi dei testimoni o dei loro discendenti, sulla conoscenza diretta dei luoghi, passando da un estremo all'altro del continente. Si concentra su questioni storiche cruciali, quali il conflitto tra nazionalismo, totalitarismo e democrazia. Ne scaturisce una lettura molto personale e appassionata della realtà europea, un grande e vivido affresco di un passato che si riflette sul presente, nel contrastato rapporto fra storia e memoria. Si comincia da Vienna, il 12 giugno 1908, con la parata imperiale per il sessantesimo anniversario di regno di Francesco Giuseppe; si passa poi alla battaglia di Ypres, dove si inaugurò l'uso dei gas letali, nel 1915; seguono la prima dell'Opera da tre soldi di Brecht a Berlino, nell'agosto 1928; la sconfitta della rivolta di Barcellona, nel maggio 1937; l'assedio di Leningrado, nel 1941; la nascita di MEC ed EURATOM a Roma, nel marzo 1957; il maggio 1968 a Parigi; la Rivoluzione dei garofani a Lisbona, nell'aprile 1975; Varsavia sotto la legge marziale, nel 1983; l'incendio della biblioteca di Sarajevo, il 25 agosto 1992. Nel quadro del rispettivo decennio, a fianco di fatti e interpreti della grande Storia si sentono le voci di più umili protagonisti e si respira il clima socioculturale dell'epoca. L'analisi di cause e conseguenze dell'evento è occasione di una riflessione più complessiva sul ricordo e l'oblio, sulla memoria e l'identità comuni, nella ricca e contraddittoria eredità di quell'Europa che oggi si dice unita.