La corrispondenza tra Vittorio Sereni e Alessandro Parronchi inizia nel 1941,
poco dopo l’incontro dei due poeti a Firenze, e continua fino al 1982, poco
prima della morte di Sereni. Il rapporto epistolare è particolarmente intenso
nella prima parte della loro lunga conoscenza, dai contatti iniziali fino a
tutti gli anni cinquanta, mentre successivamente si riduce, anche in rapporto
all’attività sempre più impegnativa di Sereni prima alla Pirelli, poi alla
Mondadori.
La lunga consuetudine, e soprattutto l’intensità di un rapporto di amicizia
fondato su una profonda affinità intellettuale e sulla condivisione di una
ricerca comune in ambito espressivo, rendono i loro colloqui particolarmente
ricchi e stimolanti e definiscono uno spaccato molto ampio della vita culturale
del Novecento, sia per quanto riguarda la vastità degli argomenti trattati, sia
in relazione alla finezza e all’originalità del giudizio critico che entrambi
formulano sul loro lavoro come sulle più generali questioni di poetica. Le
lettere sono in totale 255, del periodo della guerra, e soprattutto dei due anni
di prigionia di Sereni, tra il ’44 e il ’45, si hanno prevalentemente
cartoline postali o le speciali cartoline per prigionieri di guerra, che
contavano un massimo di ventiquattro righe. Il presente volume è realizzato
grazie alla partecipazione del comune di Luino, comproprietario dell’Archivio
Sereni con la regione Lombardia, sotto l’egida del Comitato scientifico di cui
fanno parte, tra gli altri, Dante Isella, Pier Vincenzo Mengaldo e Giovanni
Raboni.
Un tacito mistero è il primo volume di una serie di carteggi dell’archivio
Sereni che annovera tra i corrispondenti i nomi più importanti della cultura
del Novecento (da Luciano Anceschi a Giorgio Caproni, a Franco Fortini, a Mario
Luzi ecc.).