Speciale: Abel. Il ritorno di Alessandro Baricco al romanzo
Un contributo originale di Baricco sulla nascita del libro, interventi di Alessandro Mari, video e molto altro. Uno speciale in progress dedicato ad Abel. Dopo oltre 8 anni da...
“Continua a prenderti cura della libreria Morisaki. Quel posto è la prova tangibile che noi due insieme siamo esistiti.”
A Tōkyō c’è un quartiere che raccoglie il più alto numero di librerie al mondo. Si chiama Jinbōchō. Gli amanti dei libri possono trovarci di tutto, dai romanzi dell’epoca Meiji ai copioni teatrali e vecchie mappe, e i cacciatori di edizioni rare fanno base qui. La libreria Morisaki, un piccolo negozio familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, riesce a ospitare a malapena cinque persone insieme. I libri si affollano in ogni angolo e, all’arrivo di un cliente, dal bancone fa subito capolino il proprietario, Satoru. Ad aiutarlo ci sono la moglie Momoko e la nipote Takako, che in cambio di qualche ora di lavoro si trasferisce al piano di sopra della libreria per ritrovare se stessa. Takako scopre così una vita nuova, fatta di letture appassionanti, lettori mai sazi e nuovi amici. Soprattutto, si accorge di non essere più sola in mezzo a tutto il grigio di Tōkyō. Perché una libreria – ha scoperto – è popolata di molte più storie rispetto a quelle contenute nei libri. E quelle storie creano legami fortissimi. Come segno di gratitudine, Takako regala un viaggio agli zii, impegnandosi a sostituirli mentre sono via. Tutto sembra andare a gonfie vele, ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E cosa vuole quella donna con l’ombrello rosso in fondo alla strada?
Satoshi Yagisawa (Chiba, Giappone, 1977) vive a Tōkyō.
Dopo aver vinto il premio letterario Chiyoda, il suo romanzo d’esordio, I miei giorni alla libreria Morisaki (Feltrinelli, 2022), è diventato un …