“Il talento dell’autore emerge nella lingua, nel taglio dei capitoli, nelle diverse voci” Valeria Parrella
Si incontrano una sera di ottobre, davanti a un teatro. Lui, rientrato da Londra, insegna recitazione a un gruppo di anziani. Lei lavora in un’agenzia di viaggi. Dal fascino indecifrabile di Teresa, Nino è confuso e turbato. Starle accanto lo costringe a farsi troppe domande. Al di là dell’attrazione fisica, coglie in lei un grande mistero, portato con semplicità e scioltezza. L’uno guarda l’altra come in uno specchio, che di entrambi riflette e scompone le scelte, le ambizioni, le inquietudini. Tanto Nino è figlio del proprio tempo, tanto Teresa sembra andare oltre. Ostaggi di un mondo invecchiato, si lanciano insieme verso un sentimento nuovo, come per un patto o una scommessa. Accade sotto lo sguardo partecipe di Grazia, zia di Teresa e insegnante di teatro di Nino, attor giovane allo sbando. È lei che racconta tutto, e tiene il filo di una vicenda in cui si mescolano il teatro, la giovinezza e la vecchiaia, le ansie e i desideri di ogni età.
Scrivendo una storia “quasi solo” d’amore, Paolo Di Paolo cerca i segni di un bene inaspettato, di una luce che si accende dove smettiamo di esigere garanzie, dove viene voglia di mettersi alla prova. E di capire se siamo in grado di vivere.