L'incontro fra la taciturna
tradizione del Vermont agreste e la vivacità urbana di David Mamet fa
scintille: la ben nota e laconica circospezione yankee si esalta di fronte alla
vena notoriamente sardonica ed eloquente dell'ebreo di Chicago, e
quarant'anni nel cuore del New England fanno il resto. Oggi Mamet conosce del
suo angolo di Vermont persino dove sono
seppelliti i cadaveri, come direbbe uno dei suoi personaggi. Ritratto dello
scrittore e della sua terra d'adozione, Vermont
è una profonda riflessione sull'America stessa. Famoso per il suo spirito
arguto, le sue taglienti osservazioni e la sua sottile perspicacia, Mamet ci
consegna il ritratto intenso di un paesaggio e di una comunità che conosce e
ama profondamente. Sia quando descrive le abituali colazioni al Village
Restaurant o il panico che lo assale quando si smarrisce nei boschi, o anche le
caratteristiche di una pistola Parker, sia quando esalta la schietta semplicità
di una classica casa di collina del Vermont, ogni scena evoca verità dirette e
acuti aforismi altrettanto memorabili di quelli dei suoi celebri lavori
teatrali
Ricco
di aneddoti, ironia e ricordi, e accompagnato da fotografie scattate da Mamet
stesso, Vermont è una chiacchierata a
ruota libera davanti al fuoco, un libro che coniuga l'umorismo un po'
sornione di un vecchio contadino e il tocco sicuro di un grande drammaturgo.
‟Il drammaturgo moderno di maggiore talento.”
‟The New Yorker”
‟Una cosa rara, uno scrittore autentico.”
‟Newsweek”