Una biografia che vuole lanciare una sfida: rendere il senso di un'esistenza apparentemente priva di avvenimenti, animata soltanto da pochi rapporti umani, e che ha lasciato come unica traccia di sé una straordinaria produzione poetica e alcune lettere private. Una vita che Barbara Lanati, finissima conoscitrice della Dickinson, racconta facendo uso di strumenti diversi. Non soltanto l'epistolario familiare, le pagine dei diari delle amiche di Emily, le testimonianze di chi la conobbe abbastanza da restarne straordinariamente colpito. Anche le lettere che di volta in volta lei scrisse alle persone amate, allontanate e riavvicinate con l'impulsività di chi si sente naturalmente obbligato a rispondere al richiamo della propria inquietudine. Una fotografia nitida dell'intersezione tra la biografia di una donna dalla personalità potente, "mistica e al contempo blasfema", tra una anomalia femminile vissuta e guardata con tormento, e il conformismo dell'America ottocentesca, attraversata da alti ideali intellettuali e aneliti religiosi, ma imbrigliata nelle complicate trame di soffocanti moralismi borghesi e provocatorie aperture a una nuova "educazione sentimentale".