Sfaccettato e plurale come il suo argomento, questo libro è insieme saggio monografico e raccolta di casi sull'esperienza della migrazione, sui disturbi a essa connessi e sulle possibilità terapeutiche oggi disponibili. Nella prima parte, l'autore fa il punto sulla riflessione etnopsichiatrica attuale, privilegiando alcuni temi cruciali: i rapporti e i punti di frizione tra visioni del mondo "altre", di cui gli immigrati sono portatori, e i saperi occidentali; le nuove strategie etnopsichiatriche, in particolare quella proposta da Tobie Nathan; la possibilità, ipotizzata dall'autore, di usare la griglia di funzioni definite da V.J. Propp nella struttura delle fiabe per comprendere e curare la sofferenza del trauma migratorio, assimilabile a un "rito di passaggio". Alla parte monografica segue un'ampia sezione di casi, trattati secondo differenti approcci teorico-pratici (psicodinamico, esistenziale, antropofenomenologico, di terapia familiare ecc.), fra i quali spicca quello di Armand, un bambino africano immigrato in Svizzera, curato felicemente dall'equipe ginevrina di cui l'autore fa parte.