We Are Alive

Ritratto di Bruce Springsteen

di David Remnick

Bruce Springsteen ha sessantatre anni, incendia gli stadi, continua la sua battaglia politica a fianco di Obama, scrive ballate memorabili. David Remnick, il direttore del ‟New Yorker”, dà una lettura del Boss che è insieme analisi e definitiva canonizzazione. We are alive è una microbiografia, un ritratto, una evocazione, a tutto sesto, del personaggio a partire dal suo ultimo album e dal tour a esso intitolato. Remnick gioca con sapienza fra presente e passato, fra l’armeggiare della band sul palco e l’infanzia a Freehold, fra la morte di Clarence e la scena provinciale di Asbury Park, fra il sostegno a Obama e il viaggio a New York in autobus. Lo guarda spendersi come un vero animale da palco nei concerti, tocca il delicato tema del padre, Doug, così presente nelle sue canzoni, celebra l’amicizia con Jon Landau, fa cenno alla relativa tranquillità degli ultimi venti anni insieme alla moglie Patti Scialfa. Sottolinea spesso il ‟duro lavoro” con cui Bruce si è guadagnato l’eternità, e, insieme, anche il tempo per leggere finalmente I fratelli Karamazov.
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David Remnick

David Remnick è stato giornalista del “Washington Post” per dieci anni, quattro dei quali come corrispondente da Mosca. È entrato come giornalista al “New Yorker” nel 1992, e ne è …

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