Zigge è cresciuto, e sta per compiere sette anni, ma ha ancora tante paure: quella del sangue, in particolare, gli causa non pochi problemi quando accompagna il suo amico Josef alle partite di calcio e l’allenatore gli chiede di occuparsi della cassetta del pronto soccorso: ogni volta che deve mettere un cerotto su un ginocchio sbucciato o su un gomito insanguinato, Zigge gira la testa dall’altra parte e lo piazza dove gli capita. Ha però il merito di portare fortuna alla squadra, di cui diventa così la mascotte. Nel frattempo, a casa la vita continua, con la piacevole sorpresa del ritorno dalle vacanze di Derya, la bambina curda che ama gli insetti quasi quanto Zigge e che lo accompagna a vedere un grosso ragno peloso che Zigge ha trovato in cantina pochi giorni prima. Mentre sono lì, due uomini cercano di portare una Vespa su per le scale, e allora Zigge, avendo la chiave della cantina, si offre gentilmente di aprire loro la porta. Solo una settimana dopo, quando il papà, arrabbiatissimo, torna su dalla cantina annunciando che gli hanno rubato la Vespa, Zigge capisce di aver aperto la porta ai ladri, ma non lo rivela a nessuno. Nel frattempo tutta la famiglia va dai nonni materni per una vacanza di qualche giorno, e Zigge, che tra le tante paure ha anche quella di nuotare, rischia di annegare e viene salvato dal fratellino Bertil, la simpatica peste di casa. Il nonno però, come sempre, trova il modo di far passare la paura dell’acqua a Zigge senza che lui nemmeno se ne accorga.
Al ritorno a casa, la simpatica custode Lisa chiede a Zigge di tenere gli occhi aperti, visto che dalla cantina continuano a sparire le biciclette dei condomini, e pochi giorni dopo Zigge e Derya incrociano proprio i due ladri della Vespa, li seguono e scoprono il loro nascondiglio, guadagnandosi la fama di eroi e persino un premio della polizia. Il giorno del suo compleanno Zigge, che ha ricevuto in regalo un fantastico microscopio con cui sogna di diventare virologo e inventare medicine miracolose, accompagna ancora una volta Josef alla partita, e questa volta riesce persino ad attaccare un cerotto al posto giusto.