Il libraio Giorgio Gizzi apre una riflessione sul conflitto istraelo/palestinese e invita i lettori in libreria.
Colleghe e colleghi,
quanto sta accadendo in Israele e nella striscia di Gaza in queste drammatiche ore non può che preoccuparci tutti:
il dramma dei civili uccisi da Hamas, quello delle donne e degli uomini rapiti usati come strumento di ricatto, la reazione che Israele sente come necessaria e che causerà altre vittime in quella prigione a cielo aperto che è Gaza e il timore per un conflitto che rischia di espandersi a macchia d'olio ci dicono che viviamo in un tempo barbaro.
Noi che lavoriamo con i libri, crediamo nel potere della letteratura:
per questo ci piace diffonderne di buona. È grazie alla grande letteratura che noi librai giustifichiamo la nostra esistenza, specie ora che non si ha più bisogno delle librerie per acquistare libri.
Quando pochi anni fa uscì Apeirogon dell'irlandese Colum McCann fu come ricevere un messaggio di speranza da quella terra che vediamo incendiata in questi giorni.
I due protagonisti del romanzo, il palestinese Bassam e l'israeliano Rami, ispirati da due persone reali sono due uomini di buona volontà costretti a coabitare, momento dopo momento, con la violenza che li circonda e che finisce con il permeare le loro esistenze tutte. Bassam e Rami abitano la stessa identica terra.
Vivono con la paura. Hanno la paura per orizzonte. Sono abituati ad una normalità che è paura.
A Bassam e Rami capita quello che avevano sempre temuto: che la figlia del primo, dieci anni appena ed un mucchio di sogni, sia uccisa da un proiettile di gomma sparato da un soldato israeliano e che la tredicenne figlia del secondo resti vittima di un attentato suicida compiuto da un palestinese.
Ci si aspetterebbe che Bassam e Rami si rassegnino all'odio. Ed invece non lo fanno.Vengono a conoscenza l'uno del dolore dell'altro: il lutto li accomuna, vi si riconoscono.
Bassam e Rami diventano amici: sembra una cosa "normale" esserlo.
Ed il loro dolore si trasforma in uno strumento di pace.
Ho pensato in questi giorni ai tanti Bassam e Rami di Israele e della Palestina. E vorrei non si sentissero soli.
Nel Kohélet o Quohelet o Ecclesiaste si legge che c'è un momento per gettare pietre ed uno per deporle; un momento giusto per abbracciare ed uno per sciogliersi nell'abbraccio. Uno per cercarsi ed uno per perdersi.
E spesso quei momenti sono lo stesso momento, solo che non lo capiamo mai quando li viviamo.
Credo che questo sia uno di quei momenti. E potremmo fare "una piccola buona cosa" leggendo tutti insieme, ognuno come vuole e come sa, ognuno servendosi delle sue sole forze o del contributo degli ospiti che vorrà invitare, nelle nostre librerie, il romanzo di Colum McCann lunedì 23 ottobre, a partire dalle 17.30 nell'orario che più gli è comodo.
Ci uniremo idealmente per fare memoria, noi che rispecchiamo e creiamo le nostre comunità di lettrici e lettori.
Siamoci.
Un caro saluto
Giorgio Gizzi - Libreria Arcadia - Ubik Rovereto - Direttore editoriale di "Risguardi"
SFOGLIA UN ESTRATTO DA APEIROGON
Apeirogon di Colum McCann
“Un libro meraviglioso. Mi dà speranza, è un regalo.” Elizabeth Strout Bassam Aramin è palestinese. Rami Elhanan è israeliano. Il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, ai checkpoint, a…