Attenti ai brogli. Intervista a Beppe Grillo

Attenti ai brogli. Intervista a Beppe Grillo

Basterebbe guardare i Simpson, siamo più o meno la stessa cosa di quella famiglia li... Beppe Grillo immagina di spiegare così la campagna elettorale a un marziano che arrivasse in Italia. A lui, dice ‟sembra di vivere dentro un incantesimo in cui abbiamo raggiunto il paradosso del moderato eversivo. L'eversione sta al centro e agli estremi c'è il buonsenso. Nell'estremismo di centro si candidano pregiudicati, inquisiti. Le leggi vengono fatte dai fuorilegge. I giudici vengono giudicati dagli avvocati. Non vorrei soffermarmi a parlare di questi morti e di questa politica che si è appiattita sul Nanetto. Il Nanetto ormai prende appunti quando parla lui. E allora bisogna inquadrare la questione da un punto di vista comportamentale. Non parliamo di persone, bisogna cambiare prospettiva. E chiamare i politici col loro nome. Sono dipendenti. E i cittadini i loro datori di lavoro”. Si assumono a tempo indeterminato. ‟Quando in realtà dovrebbero essere co. co. co. co. co. Meglio, assunti a progetto. Se non ce la fanno a realizzarlo, vanno a casa, fuori dalle balle”.

Caterina Bonvicini presenta Uno due tre liberi tutti!

Caterina Bonvicini presenta Uno due tre liberi tutti!

Uno scherzo che si trasforma in un colossale equivoco… il mondo surreale e insensato degli adulti, la comunicazione televisiva che ‟crea” la realtà… Il mondo dei più piccoli visto da Caterina Bonvicini. Con una lettura dell’autrice.

Erminio Risso su Sanguineti

Erminio Risso su Sanguineti

Un intervento in audio di Erminio Risso, curatore di opere di Edoardo Sanguineti come Mikrokosmos, Ideologia e linguaggio e Il chierico organico, sul Sanguineti ‟intellettuale civile”.

‟La mia doppia sfida, narrativa e teologica”. Intervista a Gennaro Matino

‟La mia doppia sfida, narrativa e teologica”. Intervista a Gennaro Matino

Angelo per un giorno nasce ‟dal bisogno di trovare nuove strade e frontiere per parlare agli uomini nella loro diversità, per comunicare il vangelo in un mondo che cambia attraverso un linguaggio non presuntuosamente autorefererenziale, ma incarnato nella realtà e nella mia vita di uomo di speranza, prima ancora che di fede. Le persone, oggi, più che la fede cercano la speranza, la gioia della progettualità spenta dalla disperazione e dalla depressione dilaganti. Ho pensato che il linguaggio di un genere narrativo potesse toccare più direttamente il cuore delle persone, provocando domande su Dio ma senza per forza nominarlo, soltanto con riferimenti concreti e immediati alla vita della gente. Un discorso, insomma, non confessionale ma universale, aperto alla sfida dell’unità.”