Non ho più il sottotitolo. Intervista a Benedetta Cibrario
‟Non c’è nulla di autobiografico, anche se certamente traspaiono molte cose di me, ma niente di cui io sia consapevole. Anche perché, quando crei un personaggio che funziona, è lui a farti capire dove deve andare la storia. La protagonista del mio libro in un certo senso mi ha presa per mano e mi ha portata nella sua vita, che non è la mia.”
La verità di una figlia adottata. Colloquio con A.M. Homes
‟Dopo una vita passata in una specie di programma di protezione virtuale, ero stata scoperta. Mi alzo sapendo una cosa in più su me stessa: sono la figlia dell’amante. La madre che mi ha messo al mondo era giovane e nubile, mio padre più vecchio e sposato, con una famiglia sua. Quando nacqui, nel dicembre del ’61, un avvocato chiamò i miei genitori adottivi e disse Il vostro pacchetto è arrivato ed è legato con nastri rosa’”.
Per i giovani è importante la forza dell´immaginazione. Intervista a Banana Yoshimoto
‟Il Giappone si è americanizzato, e il culto del denaro è diventato il centro della società. A causa di ciò abbiamo rinunciato a preservare la nostra cultura e a tramandare alle generazioni future gli aspetti migliori del pensiero giapponese. Farlo richiederebbe pazienza, tempo e soldi. Ci sono sempre più giovani che hanno la sensibilità per dedicarsi a questo recupero, ma è scoraggiante osservare come le grandi somme di denaro si muovano sempre in tutt´altra direzione.”
Rosso da favola. Intervista a Benedetta Cibrario
‟[...] I miei personaggi non prescindono dall'ambiente torinese. Mi interessava descrivere come alcune classi sociali fossero del tutto impreparate a affrontare il dramma della Seconda guerra mondiale. Erano estranee alla cosa pubblica e pensavano solo alla caccia, ai cavalli e alle feste, non per disinteresse ma perché ancorate a modelli ottocenteschi.”