Me and you, and Miranda. Intervista a Miranda July
"Mi piace il mio odore e quello del mio ragazzo. A volte mi eccita anche sentire l’odore del sudore di uno sconosciuto, è così personale, è come se appartenesse alle persone che amano quello sconosciuto, non a me."
Il giardino delle vergini giurate. Intervista a Elvira Dones
"Secondo il Kanun, il codice dileggi dell’Albania del nord, una donna non aveva potere di decisione. Succedeva che in una famiglia di sole figli e un padre, per evitare che la proprietà si disperdesse alla sua morte, desse a una di loro il ruolo di maschio. Da quel momento la ragazza si vestiva da uomo..."
L’amore al tempo dei greci, quando non era un peccato. Intervista a Eva Cantarella
‟L’idea che solo i rapporti eterosessuali siano naturali nasce dalla pretesa di possedere il monopolio della giusta concezione di natura, mentre la storia ci invita a riflettere sul fatto che ogni epoca ha avuto la sua idea di natura spesso incompatibile con quella delle altre.”
Intervista a Jonathan Coe: Io, il mito di bogart e il ritorno della banda dei brocchi
Manuale per il maschio contemporaneo. Potrebbe essere il sottotitolo di Caro Bogart, il libro di Jonathan Coe: una biografia di Humphrey Bogart, l'interprete di Casablanca e "Il grande sonno", la maschera impassibile di un'indimenticabile stagione del cinema americano. Può sembrare una scelta insolita per il romanziere di La famiglia Winshaw e La banda dei brocchi. Nato a Birmingham nel '61, Coe è uno degli scrittori più affermati della sua generazione, capace di dare voce alle passioni, alle ansie, ai sogni dei giovani e meno giovani nell'Inghilterra (o meglio nell'Occidente) d'oggi. Cosa c'entra, dunque, con il duro Bogart, divo della Hollywood di mezzo secolo fa? Ebbene c'entra, come si scopre chiacchierando con l'autore in una Londra in cui è scoppiata all'improvviso, almeno per un giorno, la primavera.