‟Non è eutanasia, Welby non deve essere curato per forza”. Intervista al filosofo Roberto Mordacci

‟Non è eutanasia, Welby non deve essere curato per forza”. Intervista al filosofo Roberto Mordacci

‟Per lo più l’eutanasia è un falso problema, una battaglia tra massimalismi opposti che diventa immediatamente ideologica e ci vieta la strada verso soluzioni ragionevoli. E il caso Welby rende la cosa più evidente.”

Esterházy, il sangue e la lezione di Márai. Un’intervista

Esterházy, il sangue e la lezione di Márai. Un’intervista

‟Lo scrittore solitamente scrive e invece gli si chiede sempre più spesso di parlare. Non è molto normale e credo che non porti a niente di buono”. Ungherese, rampollo di una potente famiglia di aristocratici spodestata dallo stalinismo, ex matematico ed ex calciatore, Péter Esterházy è scrittore che ama i paradossi. Niente di strano, dunque, che inauguri una conferenza con questa lapalissiana riflessione sulla contraddizione in termini degli scrittori che parlano.

‟Da piccolo volevo fare il ballerino”. Intervista a Edoardo Sanguineti

‟Da piccolo volevo fare il ballerino”. Intervista a Edoardo Sanguineti

‟Da quando ho lasciato l'università nel 2000, disgustato dalle riforme che stavano prendendo piede e dalla burocratizzazione che rendeva sempre più marginale il rapporto con gli studenti, non ho più giorni normali, né una vita regolata da impegni e confini precisi. E così mi sono lasciato sedurre da inviti e conferenze, e ho cominciato a viaggiare di continuo, oltre a proseguire nella scrittura. Posso dire che sono un pensionato libero ma molto occupato, e che non ho mai lavorato tanto da quando ho smesso di lavorare. Per di più in questa agenda già straripante si è inserita di nuovo la politica, perchè in qualità di presidente onorario dell'associazione per la sinistra ultimamente mi sono ritrovato anche candidato alle primarie per il sindaco di Genova, cosicchè ogni residuo di normalità è di fatto cancellata.”

Il teatro dei destini incrociati. Intervista a Cristina Comencini

Il teatro dei destini incrociati. Intervista a Cristina Comencini

Due partite: un libro vitale e problematico, come la vita. Cristina Comencini sa davvero usare le parole. Le modella, le rende febbrili e riesce ad auscultare il cuore delle donne. Un’intervista.
‟Per noi donne la maternità è un tema fondamentale. Come dire, ci consente di completare la nostra femminilità, anche a costo di perdere la bellezza. Quello che si dicono Beatrice, Claudia, Gabriella e Sofia è ciò che ho sentito quando ero adolescente (e, con qualche variante, ciò che mi dicono le mie conoscenti e amiche di oggi). Nei loro di scorsi viene fuori il riso e il dolore, ma anche la complicità. Il timore poi del parto unisce anche chi prima si è mostrata fredda e cinica”.