Il Vaticano si prepari alla svolta. Intervista a Massimo Cacciari

Il Vaticano si prepari alla svolta. Intervista a Massimo Cacciari

"Non è un Papa normale. Credo sia l’ora, oltre che dell’imbarazzo in sé, di una scelta abbastanza inusuale, se non del tutto inusuale. Con la prospettiva per chiunque di essere Papa oggi con Wojtyla nell’ombra e quell’ombra sarebbe sicuramente più evidente di qualsiasi presenza. Comunque sia è un bel dramma, per la Chiesa, un bel dramma in generale, al di là della salute o non salute del Papa, perché questo fatto di essere bloccati di fronte alla sua malattia, dimostra grande imbarazzo e la difficoltà di affrontare il passaggio da una figura così assolutamente centrale e carismatica a una gestione più conciliare e partecipata. Ogni pontefice ha le sue caratteristiche, Giovanni Paolo II si è collocato in una situazione storica nella quale emergevano momenti di grande decisione, di aut aut e lui ha incarnato questo momento particolare della Chiesa e di tutto il mondo con una carica carismatica assolutamente straordinaria che con la caduta del comunismo si è ancor più manifestata. La Chiesa dovrà affrontare un momento di riflessione di fondo per riorganizzarsi al proprio interno, mi auguro in senso conciliare, con l’intero coinvolgimento del popolo di Dio".

Le forme della politica. Come fare politica senza entrare in un partito di Giulio Marcon

Le forme della politica. Come fare politica senza entrare in un partito di Giulio Marcon

Si può fare politica senza necessariamente entrare in un partito politico. Questo libro motiva il come e il perché di queste scelte. Ne discutiamo con l'autore.

The Agronomist, estratti dalle interviste esclusive

The Agronomist, estratti dalle interviste esclusive

Jonathan Demme, regista di Il silenzio degli innocenti e Philadelphia, racconta la storia di un uomo che ha lottato per la libertà, la verità, la giustizia, fino a pagare con la vita.

Negli extra del DVD la conferenza stampa inedita di Jonathan Demme e due interviste esclusive: Pino Cacucci, scrittore, racconta di giornalisti, fatica delle libertà e Latinoamerica; Marcello Lorrai di Radio Popolare parla di radio libere e controinformazione in Africa.

Rwanda, vista su un genocidio. Intervista a Gil Courtemanche

Rwanda, vista su un genocidio. Intervista a Gil Courtemanche

Una domenica in piscina a Kigali era un appunto su un mio quaderno, scritto ai tempi in cui ero inviato in Rwanda nel 1992. L’ho ritrovato molto tempo dopo, quando la tragedia era ormai avvenuta, e avevo perso molti amici. A mano a mano è venuto il romanzo. Scriverlo è stato liberatorio. Ha significato restituire vita a persone morte, e ritrovare l’incanto di una terra che prima di conoscere l’infamia mi aveva dato tante emozioni. […]C’erano avvisaglie di una possibile tragedia, ma nessuno immaginava che l’efferatezza potesse arrivare a tanto. È paradossale, eppure il genocidio ruandese ha abilitato la cultura africana agli occhi del mondo. ‘Se sono capaci di tanto, allora sono intelligenti’: sono convinto che parte dell’occidente, nel momento stesso in cui scandalosamente ignorava la tragedia che stava avvenendo, ha pensato una cosa del genere. Io, come il protagonista del mio romanzo, del Rwanda mi ero innamorato. Perché per me, un paese sono le persone che vi incontro. E là ho incontrato gente per me importantissima.”