L'uomo che riesce a far dialogare Bar Sport e jazz. Intervista a Benni
L’inghilterra che già aveva apprezzato lo scrittore bolognese come romanziere, con la traduzione di Margherita Dolcevita e Saltatempo, ora lo scopre come commediografo, proprio mentre in Italia è in classifica il suo nuovo romanzo (e sono ormai una trentina i titoli che ha pubblicato), Pane e tempesta, sarabanda di sprizzante comicità in cui rispunta il protagonista del suo primo, fortunatissimo libro: il Bar Sport.
Una love story a colpi di mail...
Può nascere un amore grazie (per colpa) di una mail inviata a un indirizzo sbagliato?Lo scorso febbraio abbiamo conosciuto Emmi e Leo... continuerà la loro storia... e soprattutto avrà un esito? entra e scoprilo!
Sanguineti: "Sms e chat non distruggono la poesia"
"Sono un gatto lupesco e laido e lieto", così
Edoardo Sanguineti si presenta ai lettori nella nuova raccolta di poesie, appena
pubblicata e di fresco premiata con il Premio Bagutta a Milano. "È
un'espressione che deriva da un componimento del Duecento italiano",
racconta il poeta genovese tra lo scrosciare di tazzine da caffè di un bar
sotto i portici del Carlo Felice e l'insistenza della pioggia che chiude la
vista oltre le vetrine.
"Ho scelto 'gatto lupesco' come titolo del libro perché questo animale di
fanta-zoologia di tradizione medioevale mi rappresenta bene, in modo
divertente". Settantadue anni da compiere nei prossimi giorni, una carriera
accademica conclusa da poco, una produzione poetica che si può inscrivere tra Laborintus
del 1956 e questa ultima fatica, Sanguineti amplia i suoi gesti con una
sigaretta che non fuma stretta tra le dita: "Il libro è un contenitore che
mette insieme i lavori degli ultimi vent'anni con in più circa cento pagine di
inediti. Le raccolte precedenti erano esaurite e questa si è rivelata anche
un'ottima occasione per rimetterle in circolazione tutte insieme".
Il libro racchiude i meccanismi più intimi della produzione di Sanguineti, dai
travestimenti di poesie celebri di Pascoli e Catullo alle cartoline, dai
componimenti occasionali nella sezione 'Poesie fuggitive' ai lavori contaminati
dagli emoticon e dei linguaggi delle nuove tecnologie: "Ho adottato questa
soluzione soprattutto nell'ultima poesia del libro, un modo per fare appello al
silenzio. Con gli emoticon ho inteso concludere un discorso, utilizzando questa
scrittura come un geroglifico che viene a surrogare la parola e a bruciarla, a
consumarla".
Sanguineti: «La poesia è come un rap»
Un titolo che sembra sortito, come per incanto, da qualche oscuro manualetto di zoologia fantastica. Davvero inaspettato. E dispettoso. Comunque inquietante. Il gatto lupesco: questo il nome della raccoltona che racchiude vent'anni di incessante lavorìo verbale del poeta Sanguineti. A ben vedere, qualcosa che riassume. E che prelude. Ludico, senz'altro. Sornione, ma non solo. C'è anche - a ben vedere - quel suo guardare oltre. O altrove. Sta nelle "Comete". Quasi a dire: viaggiando, si segnala. Sognando, a volte, l'incontro con un doppio. Oppure, detto altrimenti: con l'ombra cupa e spuria di un divorante lupo (gattesco).