«Nahui Olín, una donna simbolo della rivoluzione messicana». Un intervista a Pino Cacucci
Torna come un motivo ricorrente il Messico sullo sfondo dei personaggi di Pino Cacucci. Nei suoi romanzi ha raccontato storie di ribelli e rivoluzionari, di ideali e passioni politiche, di sconfitte e redenzioni, tutte legate da un filo comune al continente latino-americano. Quasi sempre accade che nelle parole e nelle azioni dei suoi personaggi prevalga il desiderio dell'emancipazione, ma anche della ricerca delle origini di un continente stuprato dal colonialismo. Nell'ultimo lavoro di Cacucci, Nahui lo sfondo è uguale, ma cambia la storia e il protagonista. Anzi, la protagonista, visto che stavolta la figura centrale è una donna, Carmen Mondragón. Una donna inquieta, figlia di un generale, protagonista di scandali ed eventi culturali durante la rivoluzione messicana. Non è un personaggio politico, almeno non nel modo tradizionale in cui lo sono gli altri nei precedenti racconti di Cacucci. La sua rivoluzione nasce nella ribellione alle convenzioni familiari, nei rapporti privati, nel modo di vivere l'erotismo e l'arte nella vita. Il suo nome adottivo, in azteco, è Nahui Olín.
Loredana Lipperini presenta in video Ancora dalla parte delle bambine
Quali sono i modelli delle ‟nuove” bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Lipperini insegue i miti, i conflitti, i sogni, le miserie che abitano nel giovanissimo immaginario femminile...
‟Dalla parte delle bambine” per crescere belle persone. Intervista a Loredana Lipperini
‟Si deve fare in modo che bambine e bambini cerchino una strada personale, e non seguano quella tracciata dalle immagini e dalle sollecitazioni che vengono loro forniti”.
Libertà femminili ieri e oggi. Apriamo gli occhi su vecchie e nuove trappole. Intervista a Loredana Lipperini
‟Mentre il senso comune diffuso avalla l’idea che le donne hanno ormai conquistato la parità, tanto da prevaricare i maschi, la realtà dice altro: disparità pesanti nel lavoro e nelle retribuzioni; cura della famiglia affidata alle donne nella gran parte dei casi; presenza irrisoria dove si conta e si decide, dai consigli di amministrazione alla politica; uso e abuso del corpo femminile, per non parlare del dramma terribile della violenza contro le donne. Ho cercato il capo di questi fili nel mondo dell’immaginario popolare, e in particolare delle bambine, come aveva fatto Elena Gianini Belotti 35 anni fa”.