
Umberto Contarello presenta Una questione di cuore
Alberto ha una vita sentimentale caotica. Prova a mettervi ordine decidendo di convivere con Carla. La casa, che avrebbe dovuto essere la loro casa, si trasforma in quello che di fatto è: un grande appartamento, molto vuoto, molto freddo, senza prospettiva. Anche il sesso ha cominciato a tacere. In parte, si spegne anche la voce professionale e Alberto, sceneggiatore, si sente assediato da agenti e produttori. In questo momento di oscura tensione interiore arriva un infarto. Alberto lo riconosce: ha ‟il morso di una carpa sdentata”, è un cupo segnale, un’invettiva del corpo, una domanda che rimane aperta…
Umberto Contarello presenta Una questione di cuore

Galassia Gutenberg da rafforzare con il sostegno delle istituzioni. Un'intervista a Ernesto Ferrero
”A ogni morto ammazzato e episodio di violenza rimbalzato da Napoli soffro come un cane perché non riesco ad associarli all'idea che ho io di Napoli”, dice Ferrero. ‟Amo profondamente questa città, o meglio i napoletani, perché in loro la perfetta conoscenza dell'umano, della relatività delle cose, dei rapporti sociali come recita a soggetto, insomma una visione sostanzialmente tragica della vita si sublima in un humour malinconico, in una teatralizzazione autoironica che strizza l'occhio allo spettatore-complice. Eduardo, insomma, Totò, tanti altri grandi’. Io sto bene, con i napoletani d'ogni età e specie, li sento fraterni in una specie di pietas verso la fragilità dell'esistente, che è poi è la sua struggente bellezza, la sua necessità, nello scatto umoristico, nella siderale lontananza da ogni fanatismo, da una visione manichea del mondo. Anche solo pensare a Napoli mi dispone internamente a una specie di sorriso che è il riconoscimento di una fraternità, una tenerezza quasi del sangue. Forse questo discende da qualche eredità genetica, forse è semplicemente il fatto che i veri parenti uno se li sceglie”.

L'altra politica che non si vede in tv
Cresce la voglia di politica, in Italia. O meglio, cresce il desiderio di partecipare e attivarsi, di costruire esperienze di impegno civile, non sempre seguendo le tradizionali logiche di mobilitazione. La recente fioritura dei tanti "movimenti", rende solo parzialmente l'idea di un fenomeno che è decisamente più complesso, organizzato attorno ad una rete di realtà di cui solo in minima parte l'opinione pubblica viene a cono-scenza. È per questo motivo, probabilmente, che Giulio Marcon, presidente del Consorzio italiano di solidarietà, ha pubblicato recentemente Come fare politica senza entrare in un partito: un libro che, fin dal titolo, si propone il duplice obiettivo di descrivere la "politica diffusa", e di fornire una serie di indicazioni pratiche a chi voglia passare dalla speculazione all'azione, attivandosi ed entrando a far parte di una galassia che conta ormai su migliaia di individui.

Michele Loporcaro presenta Cattive notizie
Michele Loporcaro alla presentazione del suo libro Cattive notizie, denuncia lo stato di mass-media italiani, arroccati su posizioni reazionarie anche quando si dichiarano "di sinistra", e impegnati a evitare la formazione di una pubblica opinione. Il tutto mirato al mantenimento dello stato attuale di potere. Lo accompagna nell'analisi l'intervento di Giorgio Moro. La registrazione è avvenuta il giorno 14 aprile presso la libreria Feltrinelli di piazza Duomo a Milano.