
‟9 milioni di dollari”. Gino Strada racconta la liberazione dei tre ostaggi italiani
‟Prima di tutto voglio dire che anche se potrebbe sembrare strano che Emergency abbia deciso di provare a parlare con i rapitori, il nostro è stato un atteggiamento coerente con l'idea di mettere le vite umane davanti a qualunque valutazione politica. Tutto è partito con una intervista fatta da ‟Peacereporter” a un membro dell'opposizione irachena che dava una generica disponibilità a dialogare con esponenti pacifisti. Noi ci siamo messi a disposizione, anche se fin dai primi contatti ci è stato detto che contemporaneamente qualcuno stava lavorando a risolvere la questione con il pagamento di un riscatto. Abbiamo risposto che non erano fatti nostri. E per settimane siamo stati in Iraq, dicendo a tutti quelli che conosciamo da quando arrivammo nel `95: Il nostro mestiere è dare una mano alle vittime della guerra. Vi chiediamo un atto di solidarietà: rilasciateli’”.
Donne, che fallimento. Intervista a Elisabeth Badinter su La strada degli errori
Non ama il femminismo contemporaneo, Elisabeth Badinter, e per dirlo non usa mezzi termini. Il suo pamphlet La strada degli errori è una vera e propria requisitoria contro le idee dominanti in materia di violenza, sessualità, maternità, potere. E la constatazione finale è senza appello: siamo in piena regressione.
I segreti del corpo. Intervista a Alexander Lowen analista ‟bioenergetico”
"Non aspettare di essere morto per lasciarti andare. Lasciati andare ora": è una battuta di una qualche laica saggezza che ama ripetere Alexander Lowen, il fondatore dell'analisi bioenergetica, un signore nato a New York da una coppia di immigrati ebrei nel 1910. Oggi vive in una villa di campagna del Connecticut ed è stupefacente come continui a curare pazienti e a formare allievi, nonostante i suoi tanti anni: il prossimo dicembre ne avrà novantaquattro.
Sono sempre più diffuse le tecniche terapeutiche che si rifanno, seppure in forme diverse, ai modelli teorici di Lowen. Modelli molto distanti dal celebre divano freudiano, da un'impostazione che tradizionalmente privilegia la parola e la tendenza a mentalizzare i conflitti. Qui l'attenzione si sposta e si concentra nettamente sul corpo, sulle sue posture, le tensioni, le rigidità, fino a certi blocchi muscolari che spesso producono malattia. Un corpo che non è vuoto, un puro contenitore, ma un "luogo" capace di esprimere l'identità, anche quella più profonda, di manifestare i segni più vistosi dell'Io come le tracce più sottili dell'Inconscio, non solo la coscienza ma anche la memoria di un passato più o meno felice, più o meno doloroso, in ogni caso mai sepolto una volta per tutte.

Manuel Rivas presenta Il lapis del falegname
L’autore presenta il romanzo e legge una poesia, presso il Centro Cervantes di Milano. Un incontro emozionante e divertente.