Elogio delle donne cattive. Intervista a Péter Esterházy
‟Un corpo può essere ridicolo, grottesco, puzzare di aglio o di cipolla, ma risultare ugualmente attraente per chi lo conosce e lo ama. Questo libro discende in qualche modo dai tempi in cui, adolescente, giocavo a calcio. Guardavo il fisico dei vecchi’ giocatori venticinquenni e sapevo che per loro la carriera stava per finire: il corpo dunque come una specie di segnatempo, di calendario mortuario. Di conseguenza, parlare del corpo è come parlare della morte, ed è questo che ho fatto, però in modo leggero, con qualche grassa risata qua e là.”
Il mondo sotto il segno del consenso di Pechino. Intervista a Giovanni Arrighi
All'esistenza del grande casinò dell'economia mondiale Giovanni Arrighi non crede proprio. È uno studioso che ha sempre tenuto alla dimensione storica, ‟processuale”, dei fenomeni sociali e economici. Nel suo ultimo libro, in uscita per Feltrinelli con il titolo Adam Smith a Pechino, lo studioso italiano, docente alla John Hopkins University e direttore del Fernand Braudel Centre, propone una analisi del capitalismo storico tanto affascinante, quanto da discutere. La sua tesi è che il centro dell'economia mondiale si è spostato a Pechino, mentre gli Stati Uniti continuano il loro lento, ma inesorabile declino. Una tesi ‟partigiana”, che discute criticamente a distanza con quanti, come il geografo marxista David Harvey o Naomi Klein, considerano fondamentale dare una sistemazione teorica al ciclone neoliberista, considerato da Arrighi solo una parentesi, a differenza di quanti lo hanno considerato come un modello sociale la cui comprensione aiuterebbe a capire le tendenze nello sviluppo economico capitalistico.
Morten Ramsland presenta Testa di cane
‟Testa di cane è il nome della creatura immaginaria con cui la sorella maggiore di Asger, il narratore, terrorizza il fratellino. Il bambino crede che questo personaggio abiti sotto le scale che portano alla cantina nella casa dei suoi genitori. Ma all’età di undici anni per lui la creatura immaginaria si trasforma in una visione spaventosa strettamente legata alla convinzione di aver ucciso la zia ritardata. Narrando la storia della sua famiglia, Asger si confronta con il senso di colpa e di vergogna per l’‟omicidio”. Torna a casa per guardare negli occhi Testa di cane, perciò il romanzo ha questo titolo. Non stiamo parlando dunque del personaggio di una tela di Egon Olsen e non ci sono riferimenti all’insulto con cui spesso i bambini danesi si scherniscono tra loro.”
‟Meglio i timidi dei potenti”. Intervista a Claudio Piersanti
‟Ho voluto rendere omaggio alla memoria di Raul Gardini, nel personaggio del capo di Metz, il finanziere Marani. Gardini, nel bene e nel male, è stato una figura straordinaria…”. Claudio Piersanti parla del successo de Il ritorno a casa di Enrico Metz.